GIURIA INTERNAZIONALE DEL 56 FESTIVAL DEI POPOLI
JOS DE PUTTER
JOÃO MATOS
EVA SANGIORGI
CONCORSO INTERNAZIONALE
MESSAGGIO DELLA GIURIA
"La Giuria ha avuto il piacere di vedere una serie di film che presentano grande varietà di stile e di soggetto pur essendo tutti incontri profondi con luoghi e persone. Nel corso delle discussioni abbiamo trovato una metafora per descrivere - più o meno - il sentimento che sembra percorrere molti dei film in concorso.
Può sembrare strana, ma questa è: “SENTIRSI PERSI NELLA FORESTA SENZA UN PADRE”.
Comunque, questo profondo sentimento è alleviato dalla magia del cinema".
PREMIO AL MIGLIOR LUNGOMETRAGGIO
O FUTEBOL (On Football)
di Sergio Oksman (Spagna, 2015)
Motivazione: ”Abbiamo visto un capolavoro. Una storia che affronta con stile preciso i punti di tensione tra intimità e distanza, memoria e realtà, giudizio e stupore. E che ci consegna al tempo stesso una rievocazione di una partita di calcio memorabile non solo nella storia dei Mondiali di calcio ma anche nella storia del cinema.
Ma non è un film sul calcio...”
MENZIONE SPECIALE
SOMOS CUBA
di Annett Ilijew (Germania, 2015)
Motivazione: ”Ci ha profondamente colpiti la pura forza delle immagini e delle scene girate da qualcuno che sappiamo solo chiamarsi Andres, a cui riconosciamo un grande talento”.
PREMIO AL MIGLIOR MEDIOMETRAGGIO
UNE PARTIE DE NOUS S’EST ENDORMIE (Sound Asleep)
di Marie Moreau (Francia, 2015)
Motivazione: ”Ci ha colpito l’austerità dello stile, come base di un ritratto convincente che è al tempo intimo e disturbante. E’ la firma di una grande regista, una promessa per il futuro”.
PREMIO AL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
A FESTA E OS CÃES
di Leonardo Mouramateus (Brasile, 2015)
Motivazione: “Un film che ci ha entusiasmati per la straordinaria creatività della narrazione. Con mezzi limitati, per la maggior parte album di fotografie e ricordi narrati da voice over, ci viene offerta una storia universale di crescita e di abbandono di persone e luoghi. Soprattutto, abbiamo qui la prova del talento cinematografico di un giovane regista”.
Targa “Gian Paolo Paoli” al miglior film etno-antropologico
BABOR CASANOVA
di Karim Sayad (Svizzera, 2015)
Motivazione “Un ritratto in profondità, in un sincero stile umanista, dei sogni di un gruppo di giovani che crescono in strade che non hanno nulla da offrire”.
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PREMIO MyMovies.it – IL CINEMA DALLA PARTE DEL PUBBLICO
SPONDE. In the Safe Sun of the North
di Irene Dionisio (Italia/Francia, 2015)
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PALMARES PANORAMA
GIURIA CINEMAITALIANO.INFO
Stefano Amadio
Antonio Capellupo
Carlo Griseri
Simone Pinchiorri
Premio Cinemaitaliano.info – CG Entertainment
LORO DI NAPOLI
di Pierfrancesco Li Donni (Italia, 2015)
Motivazione: “Per aver saputo raccontare con grande stile la straordinaria vittoria di un gruppo di ragazzi molto bravi a tirare un calcio al pallone, e ancor più bravi nel tirare un calcio al razzismo. Un perfetto intreccio di storie di vita in una Napoli bella e multietnica".
GIURIA Premio “Imperdibili”
CAMILLA TOSCHI (FST)
GIANLUCA GUZZO (MyMovies.it)
MARIO LORINI (Presidente FICE Toscana)
Premio “Imperdibili”
If I Only Were that Warrior
di Valerio Ciriaci (Italia/USA, 2015).
Motivazione: “Per la costanza e la determinazione con cui la produzione ha raccontato un tema difficile e sconosciuto ai più, costruendo collaborazioni internazionali e lavorando con costanza e metodo sul reperimento dei fondi. Siamo convinti che la rete degli Imperdibili possa dare il giusto credito a un soggetto che merita l'attenzione e l'interesse di tutta l'opinione pubblica”.
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PALMARES DOC AT WORK
PREMIO L’AURA SCUOLA DI CINEMA al progetto:
L’ORA D’ACQUA
di Claudia Cipriani
Motivazione: “Per volere sviluppare il complesso e delicato rapporto tra infanzia e maturità, tra aspirazioni e sogni, tra lavoro e ambiente”.
PREMIO RADICAL PLANS
Menzione Speciale al progetto:
BEIRUT, LA VIE EN ROSE
di Eric Motjer
Il PREMIO RADICAL PLANS va al progetto:
PLAYING MEN
di Matjaz Ivanisin
PREMIO SUDTITLES al progetto:
BEIRUT, LA VIE EN ROSE
di Eric Motjer
Motivazione: “Sudtitles decide di premiare BEIRUT, LA VIE EN ROSE per lo sguardo alternativo, al di là di ogni schema, che il regista Eric Motjer vuole far emergere attraverso alcuni dei protagonisti della classe medio alta di Beirut. Uno sguardo che, in modo del tutto grottesco, potrebbe rivelarci attraverso il loro modo di vedere le cose, il complesso contesto in cui vivono. Una bolla di sapone fragilissima e inconsistente, in un presente storico, socialmente conflittuale e politicamente sempre incerto. Una sorta di ricerca sociale con una prospettiva diversa e non convenzionale.”