
Notte tricolore a Odeon Firenze
MERCOLEDI' 16 MARZO 2011
ore 21.00 - Odeon Firenze, Piazza Strozzi, 2
Odeon Firenze & Festival dei Popoli presentano:
LA LUNGA CALZA VERDE, di R. Gavioli
MA CHE STORIA... di G. Pannone
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LA LUNGA CALZA VERDE
Regia: Roberto Gavioli, Italia, 1961, col., 16’
Realizzato a cento anni dall’Unità d’Italia, un racconto in animazione che illustra le imprese di Garibaldi, dei carbonai, delle guerre per l’indipendenza. Sviluppato su sceneggiatura e consulenza di Cesare Zavattini e diretto da Roberto Gavioli è stato disegnato, tra gli altri, da Olivieri, Cingoli, Gioia, Carloni, Falcioni.
Roberto Gavioli (Milano, 13 maggio 1926 – 8 agosto 2007), regista cinematografico, ha fondato assieme al fratello Gino la Gamma Film, uno studio grafico particolarmente attivo negli anni sessanta. Gamma Film nasce a Milano nel 1953 e si espande rapidamente grazie alle capacità manageriali di Roberto Gavioli e all'impegno grafico del fratello Gino. Molteplici furono in quel periodo i disegnatori e i tecnici che si formarono nell'ambito dell'animazione e della televisione. Lo studio ha prodotto una grande quantità di serie per spot pubblicitari in animazione per Carosello e una serie di film a corto e lungo metraggio. Tra questi ultimi il più famoso è "Putiferio va alla guerra", del 1968, di cui Roberto è regista e Gino uno dei disegnatori. Altri film d'animazione prodotti dallo studio: "La lunga calza verde" (1960), "La ballata del west" (1967), e ancora da Roberto Gavioli: "Zero" (1969), "The Night the Animals Talked" (1970) e "Maria d'oro" (1973).
Nella storia dell'animazione italiana i fratelli Gavioli hanno svolto una funzione di pionieri nella sperimentazione di nuovi linguaggi espressivi, soluzioni grafiche e ricerca tecnologica.
Lo studio vinse la Palma d'oro per la televisione al Festival di Cannes nel 1965.
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MA CHE STORIA…
Regia: Gianfranco Pannone, Italia, 2010, bn/col., 80′
Produzione: Cinecittà Luce; in collaborazione con Produzione Straordinaria
Il Risorgimento in un racconto lungo 150 anni. Gioie e dolori di un paese grande e complicato. Un viaggio tragicomico nella nostra storia attraverso il lungo e faticoso percorso unitario italiano. Mazzini, Garibaldi, Cavour… nomi che oggi ci arrivano lontani, ma che così lontani non sono. Una grande rivoluzione quella del Risorgimento, salutata come vera e propria epopea nell’800, ma ridimensionata nel secolo successivo dal “male oscuro” italiano. Potere, intellettuali e popolo, un rapporto difficile, spesso violento e non privo di cinismo, che di fatto ha impedito il formarsi di un sentimento nazionale condiviso. E poi, un popolo di contadini quello italiano del primo novecento, via via cancellato dalle ideologie e da un’ansia del “nuovo” che hanno finito con l’emarginare tradizioni, consuetudini, affetti.
Il racconto di questa epopea a metà si sviluppa tra i cinegiornali e i documentari, dell’Archivio Luce, dagli anni ‘10 agli ‘80, che attraversano, non senza retorica, la storia nazionale; un sentimento critico e amaro, anche ironico, tutto presente nelle parole di scrittori e poeti di estrazione politico-culturale diversa; e vero e proprio controcanto, suoni ed espressioni del popolo, che raccontano gioie e dolori di una storia ricca e violenta. Così il sobrio ricordo di uno zio morto nella Grande guerra risvegliato da Vittorio Foa, si incontra con le strofe cantate di Raffaele Viviani contro ogni guerra per poi scontrarsi con i retaggi fascisti della storia nazionale, affidati agli impeti di un popolo che si vuole guerriero ad ogni costo. Un Paese, come ci ricorda Alberto Arbasino, cresciuto a marcette, celebrazioni, lustrini, lumini, icone, fino all’inevitabile rigetto. Un Paese incapace di mettersi in discussione, di elaborare i propri lutti, di guardarsi dentro, tutto proteso verso un finto nuovo che ha finito col procurare grandi tragedie partorite da folli illusioni. Un Paese che si potrebbe dire morto, se non fosse che gli appartengono pagine straordinarie di storia e letteratura oltre che una ricchezza antropologica unica.
Gianfranco Pannone (Napoli, 1963) è autore di film documentari e di un lungometraggio di fiction, “Io che amo solo te" (2004). Dal 1991 al 1998 ha ideato e diretto una trilogia sul sogno americano in Italia: "Piccola America", "Lettere dall'America" e "L'America a Roma". Nel 1999, in collaborazione col produttore Carlo Cresto-Dina, ha realizzato "Pomodori", viaggio nell'identità italiana. Nel 2007 con Paolo Santoni ha realizzato per Rai Tre la miniserie "Cronisti di strada". Insegna al Dams dell'Università degli Studi di Roma Tre, alla scuola Zelig di Bolzano e alla Act Multimedia, Accademia del Cinema e Televisione, a Cinecittà in cui è il curatore del corso di Regia del Documentario. Dall'autunno del 2001 tiene una rubrica mensile sul portale del cinema documentario ildocumentario.it. Nel 2008 presenta al Festival internazionale del film di Locarno il documentario "Il sol dell'avvenire", tratto da un libro di Giovanni Fasanella e Alberto Franceschini, incentrato su alcuni esponenti delle Brigate Rosse. Tra i suoi documentari ricordiamo: "Sirena operaia" (2000); "Latina/Littoria" (2001); "Pietre, miracoli e petrolio" (2004); "Immota manet" (2009), "Ma che Storia..." (2010).
INGRESSO LIBERO
fino ad esaurimento posti
www.odeon.intoscana.it